Wir rufen Nicht die Polizei




Wir rufen nicht die Polizei, 2011, installazione ambientale con materiale tossico, acqua, teca sigillata


Wir rufen nicht die Polizei (“noi non chiameremo la polizia”) è un’installazione realizzata mettendo sotto una teca, successivamente riempita di acqua potabile, del materiale tossico illegalmente abbandonato nei pressi della mia casa. L’opera è il tentativo di porre rimedio a quel gesto sconsiderato e di risemantizzare quei residui pericolosi, abbandonati senza alcun rispetto. Essi sono stati poi combinati con l’acqua, elemento che è metafora di vita. Il titolo del lavoro nasce dalla mia volontà di ribaltare la percezione del crimine ambientale, auspicando non tanto la condanna del colpevole, quanto un utopico gesto che cambi il destino di quegli scarti. L’opera, realizzata per il padiglione Arabo Siriano alla 54. Biennale Arte di Venezia, ha comportato la chiusura dello spazio per accertamenti da parte dalle autorità responsabili della sicurezza il giorno dell’inaugurazione della mostra.